Amneris Di Cesare intervista per noi Luca Pantanetti, fondatore dell'Agenzia Letteraria Scriptorama.
Luca Pantanetti
Luca è prima di tutto un lettore. Dopo la conclusione di due percorsi universitari, uno in comunicazione, l’altro in editoria e giornalismo, ha conseguito il patentino da pubblicista, ma l’ha restituito quando ha fondato Scriptorama, nata inizialmente come Agenzia di Consulenze Editoriali e successivamente evoluta in Agenzia Letteraria.
Grazie per averci concesso
di rispondere alle nostre domande.
Negli
USA la tutela da parte di un agente letterario è prassi ormai consolidata, al
punto che anche gli esordienti si rivolgono a un agente e difficilmente si
mettono a cercare un editore da soli. In Italia questo ancora non avviene.
Secondo te perché?
Da una parte per una generale sfiducia verso un
intermediario. Credo che molti abbiano come obiettivo – anche quando non
dichiarato – di “fare un mucchio di soldi” con la propria scrittura: temono che
un intermediario possa sottrarre loro una fetta consistente di introiti
milionari. Paradossalmente molti di questi aspiranti autori si trovano
risucchiati nell’editoria a pagamento e finiscono per rimetterci anziché
guadagnarci.
D’altra parte quasi tutte le case editrici
mettono a disposizione canali per l’invio di proposte spontanee, quindi è
facile inviare. Poi magari ci si lamenta dei lunghi tempi di risposta, ci si
domanda se quello viene mandato venga davvero letto, ecc. Comunque l’accesso
sembra facile a molti, e ognuno ha la giusta ambizione di poter fare tutto da
solo. In alcuni casi funziona anche.
Scegliere
un editore, per un esordiente o un emergente, può essere relativamente facile,
basta fare un po’ di ricerca mirata: consultare il catalogo delle case editrici
e valutare se il proprio manoscritto sia in linea con le loro scelte
editoriali, controllare se si tratti di casa editrice non a pagamento,
eventualmente consultare la sezione dedicata alla distribuzione. Per la scelta
di un’agenzia letteraria le cose sembrano essere più difficili. In base a quali
caratteristiche si sceglie un’agenzia? E soprattutto, cosa fa di un’agenzia,
l’agenzia giusta?
Si sceglie chiedendo in giro, specialmente sui
social, un po’ come accade per le case editrici. Ci sono siti o community che
censiscono le agenzie al pari della famosa lista nera EAP. Anche alcuni degli
autori con cui attualmente lavoriamo sono arrivati a noi dopo aver ascoltato
delle opinioni online. Altri perché indirizzati da scrittori di livello che ci
conoscono e apprezzano il nostro lavoro. Credo che in fondo il conoscersi,
l’apprezzarsi anche umanamente, faccia la differenza al momento di scegliere
un’agenzia piuttosto che un’altra.
E poi si guarda il portfolio, gli autori giÃ
rappresentati e soprattutto gli editori con cui sono stati pubblicati, spesso è
quello ad attirare di più, ed è un indicatore abbastanza chiaro dell’influenza
e della serietà dell’agenzia.
Il lavoro di un agente dovrebbe essere appunto
quello di portare l’autore alla migliore pubblicazione, ma non credo che sia il
solo. Potrebbe fare anche attività di formazione, aiutarlo a perfezionare il
testo e ad affinare la propria scrittura. In alcuni casi individua per lui le
occasioni per fare curriculum, come premi letterari e pubblicazioni su rivista.
Mi piace credere che il mio lavoro sia quello di
eliminare ogni ostacolo sulla strada di uno scrittore, così lui o lei può
occuparsi di quello che sa fare meglio: scrivere.
L’agente
letterario è utile come figura, può fare
la differenza per un autore in Italia presso le case editrici?
Devo dire di sì: sarei pazzo a non tirare acqua
al mio mulino. Ma vorrei citare una frase detta da un autore oggi importante
sul panorama nazionale a una presentazione, per rispondere alla stessa domanda:
“Sarei probabilmente arrivato lo stesso dove sono, ma se avessi avuto da subito
un agente ci sarei arrivato tre anni prima”. Credo che il talento prima o poi
emerga, se è accompagnato dalla determinazione e dalla costanza dell’impegno,
ma l’utilità di un agente può essere individuata in quei “tre anni” d’anticipo
sui traguardi attesi.
Come
agenzia letteraria ti occupi solo di scrittori già più che emergenti oppure
nella tua scuderia hai anche scrittori esordienti se non addirittura soltanto
aspiranti?
Di tutto, in effetti, e mi piace ricordare che
Scriptorama si occupa in larga parte di emergenti. Ci piace scoprire il talento
in nuce, lavorare sui testi per farli risplendere sotto la giusta luce.
E ci piace il brivido di arrivare con un completo sconosciuto da un editore per
fargli apprezzare la bellezza della scrittura, dell’intuizione o del plot,
piuttosto che il peso del nome o dei suoi followers.
Ricevi
molte richieste di valutazione di manoscritti?
In media una decina al mese, in genere il primo
manoscritto dell’anno arriva nella nostra casella mail il 2 gennaio.
Come
dovrebbe essere e quali informazioni dovrebbe contenere una mail di
presentazione efficace?
Intanto non dovrebbe contenere in chiaro né in CC
gli indirizzi di altre decine di destinatari e non dovrebbe essere una mail
inoltrata (quel Fwd: nell’oggetto della mail si nota...). Poi su di me fa colpo
una mail scritta in modo corretto e con una certa cortesia, anche se breve.
Troppo spesso riceviamo mail in bianco, con solo l’allegato, e a volte senza
nemmeno l’Oggetto. Altre volte mail che ti fanno chiedere dove sia stato
lasciato l’Italiano.
Cosa
non dovrebbe assolutamente contenere quindi quella mail?
Non dovrebbe contenere errori, specialmente nelle
prime battute, come quell’autore che scrisse “le sottomongo il mio
manoscritto”. E possibilmente non dovrebbe essere troppo compiaciuta nei toni.
Capisco che potrebbe far colpo su qualcuno, ma personalmente non lavorerei con
chi pensa a priori di essere il nuovo fenomeno letterario dell’anno. È una questione
di “piacersi a pelle”.
Ci
sono agenzie che chiedono tasse di lettura del manoscritto prima di decidere se
prendere l’autore in rappresentanza. Ma ci sono correnti di pensiero che
affermano che l’agente, come l’editore, non deve chiedere nessun contributo
preventivo all’autore. Tu cosa ne pensi?
Penso che non sia sbagliato a priori chiedere un
contributo. L’agente è anche uno scout, spesso va a caccia da solo dei propri
autori, sfogliando le riviste, seguendo i premi letterari oppure un’intuizione o
una segnalazione mirata. Quindi leggere tutte le candidature spontanee diventa
un lavoro vessante, inoltre molte agenzie al termine della lettura rilasciano
una scheda di valutazione, utile all’autore. È dunque giusto pagare questo
lavoro.
Nella pratica, comunque, dato che ci piace
lavorare con esordienti assoluti, noi non abbiamo mai applicato una tassa per
la lettura dei testi, a meno che l’autore non chieda un riscontro con urgenza.
Di contro non forniamo schede di lettura dettagliate, che possono essere
richieste a parte.
Se un emergente volesse rivolgersi a
Scriptorama per essere rappresentato cosa deve fare (a parte redigere la
mail/lettera di presentazione efficace di cui sopra)?
Basta inviare una mail al nostro indirizzo
internet usando un Oggetto semplice come “Manoscritto per Vs. valutazione” o
simile. Vanno allegati il testo completo, una sinossi e una breve nota
biografica. E ovviamente tutti i recapiti per un eventuale contatto.
Siete interessati a romanzi di genere in
particolare e se sì quali?
Lavoriamo da sempre con fiction e in particolare
narrativa fantastica. Fantasy, weird, horror sono tutti generi benvenuti e che
ci piace leggere e rappresentare. Siamo attualmente in cerca di qualche buon
romanzo di fantascienza e thriller, ma anche gialli classici, con ambientazione
italiana e un personaggio forte e serializzabile.
Grazie per la pazienza e per la disponibilitÃ
Amneris Di Cesare

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