“L’ereditiera indesiderata” di Amy Corwin si è rivelata uno storico molto intrigante e piacevole, che porta il lettore nei salotti del ton e alle prese con truci omicidi in compagnia di una protagonista molto simpatica.
Titolo: L’ereditiera
indesiderata
Autore: Amy Corwin
Casa
Editrice: Queen Edizioni
Data
di pubblicazione: 29 Aprile 2021
Genere: Regency
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In un modo alquanto insolito, John Archer, zio del Duca di
Peckham, diviene il tutore di una giovane ereditiera americana. Per Charlotte è
l’ennesimo trasferimento in una nuova casa, ed è convinta che neanche la nuova
famiglia si occuperà di lei per molto tempo. Le sue idea liberali e la sua
grande intelligenza hanno infatti convinto più di un tutore a liberarsi di lei,
nonostante la sua ricca dote. Fin dal primo momento, però, si accorge che gli
Archer sono diversi: innanzi tutto si amano e dimostrano affetto l’uno per
l’altra, e sembrano davvero intenzionati a darle una famiglia e una casa
facendola sentire benvenuta. L’unico a provare un poco di diffidenza in un
primo tempo è proprio Nathalien, Duca di Peckham, che fatica a credere che
Charlotte sia così indifferente al suo titolo. Da tempo, infatti,
l’affascinante Duca è assediato da leziose debuttanti che tentano
disperatamente di avere la sua attenzione e diventare Duchesse. Ma Charlotte
donna dai molteplici interessi e dalla grande passione per l’Egitto, non ha
nessun desiderio di rimanere in Inghilterra e tanto meno di trovare marito e
rinunciare così ai suoi sogni. L’unica cosa che desidera è veder passare in
fretta i quattro anni che la separano dal poter gestire la sua eredità e unirsi
a una spedizione archeologica. Eppure quando Nathaniel per un insieme di
circostanze viene accusato di aver ucciso una delle debuttanti che gli davano
la caccia, Charlotte farà di tutto per aiutarlo senza sapere che qualcuno sta
mirando alla sua ricca eredità e che ora anche lei è in pericolo.
Le madri in caccia erano già allineate all’estremità della pista da ballo, bloccando ogni uscita e spingendo avanti la loro malaugurata e leziosa progenie. Persino la porta per la veranda era sbarrata dalle file di donne in attesa. Sapeva che avrebbe fatto meglio a insistere per andare al White con lo zio, invece di partecipare a quella soirée. Il brusco cambio di piani di Archer lo aveva preso alla sprovvista e per sbaglio si era presentato lì a inizio serata. Quel grave errore tattico aveva creato aspettative ingiustificate, dato che era andato ad altri due eventi organizzati dalla famiglia di lady Beatrice. Abbassò gli occhi sulla donna in questione. Il suo sguardo soddisfatto lo avviluppava, simile al laccio attorno alla zampa di una sventurata lepre.
Leggere “L’ereditiera indesiderata” si è rivelata
un’esperienza molto divertente. Il personaggio di Charlotte riesce ad
affascinare con la sua intelligenza e il suo modo impertinente di interagire
con Nathalien, che chiama “Vostra
Tremenda Graziosità”. È una donna piena di interessi e amante dello studio,
trova tediosi i ricevimenti e le troppe regole della società, mentre vede ben
poca gioia nel matrimonio. Desidera essere libera di visitare e prendere parte
alle scoperte che in quel periodo vengono fatte in Egitto, e si è sempre
sentita fuori posto e poco desiderata nelle famiglie precedenti. Ma gli Archer
le dimostrano ben presto grande affetto, e John teme talmente i pericoli a cui
andrebbe incontro una donna bianca in Egitto da ideare uno dei suoi assurdi e
strampalati piani che fin troppo spesso si trasformano in grossi problemi.
Nathalien, il nostro Duca, rimane il personaggio più misterioso: conosciamo
poco del suo passato e di lui sappiamo solo che rifugge l’idea di essere
incastrato e vede le donne come una minaccia alla sua libertà, sentendosi
braccato. Pur dubitando di lei, non può fare a meno di provare curiosità per Charlotte,
che non lo guarda come una preda e non è minimamente attratta dal suo titolo e
dalla sua fortuna, ma lo sorprende con la sua arguzia e la sua impertinenza.
Due personaggi che per il periodo storico sono originali e un po’ sopra le
righe. Non mi sarebbe dispiaciuto se nella
storia vi fosse stata un po’ più di passione, ma non sono molti i momenti in
cui lui e Charlotte rimangono soli e non troverete niente più che qualche
bacio. I dialoghi sono briosi e divertenti, e la parte suspense riesce a
intrigare, anche se, con un minimo di attenzione ai particolari e alla
presentazione dei vari personaggi, intuire l’assassino non è certo difficile.
Non posso però dire che l’attinenza storica sia perfetta: mi
sono fatta più di una risata nel vedere questo povero Duca essere costantemente
in allerta per paura di trovarsi in una situazione compromettente, tanto da
farsi la nomea di un uomo che odia le donne, ma l’autrice si è fatta un po’
prendere la mano. Sicuramente molte madri tramavano trabocchetti per far
sorprendere le loro figlie sole in compagnia del Duca e indurlo perciò a
chiedere la loro mano, ma dubito fortemente che in epoca Regency i Duchi o i
titolati con una grande fortuna dovessero mandare ogni sera la servitù a
controllare le loro stanze per rispedire a casa ingenue debuttanti nascoste
negli armadi, addirittura facendole riaccompagnare a casa da aitanti stallieri
che si dilungano durante il tragitto. Il fatto stesso di trovarsi in casa di un
uomo senza chaperon e in piena notte non avrebbe indotto nessun Duca a sposare una
fanciulla priva di decoro. Anzi, la sua reputazione ne sarebbe stata così
rovinata da non avere nessuna speranza di potersi in seguito sposare, perché agli
uomini poteva essere perdonato molto ma le giovani donne erano costantemente
sorvegliate e la reputazione era tutto. Anche il modo in cui Charlotte si
rivolge al Duca è alquanto improbabile, anche se si fosse trattato di un uomo
capace di ridere di se stesso. Questo sicuramente è qualcosa che non piacerà
alle lettrici di romanzi storici che amano l’aderenza alla realtà, ma per
quanto mi riguarda, pur avendolo penalizzato nel voto, mi ha fatto passare un
bel pomeriggio.
La scrittura dell’autrice è scorrevole e ironica, i suoi
personaggi sono simpatici e ho trovato il libro divertente, una lettura senza
troppo pensare che fa spesso sorridere e che consiglio a chi vuole leggere
qualcosa di leggero.
Ringraziamo la casa editrice per averci fornito la copia ARC di questo romanzo.
Recensione: Lucia63
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